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Azione Chiave ERASMUS-SPORT-2021-SSCP - Project n.: 2021-SSCP-101050389

Questo progetto vuole prevenire e contrastare l’esclusione dei ragazzi fragili, con disabilità, problemi economici, dalle attività sportive e ricreative.  
Includere i giovani svantaggiati non è solo una semplice esigenza ma un diritto. Senza inclusione si limita l’accesso ai diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione Europea quali: il diritto all’istruzione, il diritto alla salute, il diritto al lavoro o il diritto alla libertà di parola.

Due sono le priorità specifiche del progetto: Combattere la violenza, il razzismo, la discriminazione e l’intolleranza nello sport; Incoraggiare anche le fasce più deboli ed emarginate a partecipare ad attività sportive e a praticare attività fisica.

Una guida sull'inclusione attraverso lo sport

Scarica la Guida all'inclusione attraverso lo sport in Italiano

Download the Guide to Inclusion through Sport in English​

Il Cassetto dei Sogni ...

Il Cassetto dei Sogni è un’associazione sportiva dilettantistica nata dall’entusiasmo di un team di allenatori e istruttori da sempre impegnati a creare occasioni di crescita personale.
Le nostre attività sono accessibili a tutti, ma abbiamo un occhio di riguardo per i più fragili.
Il nostro sogno è creare un piccolo mondo onesto, integro, equo e meritocratico dove le persone possano esprimere il proprio talento.
Attraverso lo sport, le attività ricreative e le iniziative culturali, creiamo percorsi, programmi e momenti di condivisione e aggregazione, dove ognuno può sentirsi  accolto e realizzato.
Crediamo che con impegno e perseveranza sia possibile sradicare il razzismo, l’intolleranza e i pregiudizi dalla società.
Le nostre attività sono strutturate per coinvolgere giovani, anziani, persone con disabilità o difficoltà economiche, sempre nel rispetto della parità di genere.
Siamo partner e leader in progetti locali e internazionali per promuovere valori di inclusione, tolleranza e rispetto nella comunità.
Crediamo che i giovani siano il nostro futuro e cerchiamo di aiutarli a scoprire le loro capacità per avere successo nella vita. La conoscenza e la cultura sono fondamentali per migliorare il mondo che ci circonda.
Collaboriamo con scuole, fondazioni pubbliche e private, affinché le nostre attività possano raggiungere il maggior numero di beneficiari, abbattendo qualsiasi barriera architettonica o psicologica.
Siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga, ma il nostro entusiasmo è ciò che ci ha permesso di nascere ed è ciò che ci aiuterà ad andare oltre!

Club Sportive Kyodai ...

Crediamo che l’educazione sportiva e l’attività fisica possano cambiare la vita.
È successo a noi.
Volenti o nolenti, influenziamo chi ci circonda. Abbiamo quindi deciso di ispirare gli altri, volontariamente e consapevolmente, a condurre uno stile di vita attivo e sano. Utilizziamo lo sport come strumento di inclusione, motivazione e auto-aiuto.
Il Kyodai Sports Club è stato fondato nel 2016 come risultato della passione comune di alcuni amici dediti allo sport. Tutti gli allenatori e gli istruttori che hanno fondato questa associazione hanno una formazione nelle arti marziali.
L’obiettivo principale dell’organizzazione era la prestazione sportiva. Ma mancava qualcosa: abbiamo notato e percepito che lo sport non era più sufficiente e che coloro che venivano ad allenarsi nella nostra palestra avevano bisogno anche di sostegno, di connessione sociale e di una guida. Col tempo, la palestra è diventata un campo da gioco, una stanza per le terapie, un luogo di incontro per gli amici e un luogo dove potersi sviluppare.
Siamo venuti in loro aiuto. Siamo attivi in campo sociale e promuoviamo lo sport e i suoi benefici per tutti.
Oggi coinvolgiamo nel nostro lavoro bambini e giovani con esigenze speciali, giovani che affrontano ostacoli economici, NEET, giovani a rischio di abbandono scolastico, rifugiati e persone provenienti da contesti etnici e culturali diversi per motivarli, educarli e facilitarne l’inclusione nella società.
Siamo contro la violenza. Pratichiamo le arti marziali, promuoviamo la disciplina e lo sviluppo dello spirito combattivo in condizioni di fair play.  

Guarda e leggi storie di successo attraverso lo sport

Una storia di successo
Maria Laura Muratori
Atleta arrampicata paralimpica
Leggi la storia di Maria Laura ...

Maria Laura Muratori è oggi un donna piena di energia di 32 anni. Il 25 settembre 2012, all’età di 20 anni, è rimasta vittima di un incidente stradale. L’incidente, di cui è stata vittima, si è verificato mentre si stava recando a Ravenna per ritirare alcuni documenti dalla segreteria dell’Università di Bologna, dove era studentessa.
Maria Laura stava guidando sulla corsia lenta dell’autostrada, in una mattinata in cui il traffico era particolarmente intenso in quanto nella zona c’era una grande mostra. Improvvisamente, il motore della sua auto ha iniziato ad ingolfarsi, portando la sua auto allo stallo. Maria Laura è riuscita ad accostare e a fermarsi sulla corsia di emergenza. Mentre cercava il suo telefono per chiedere aiuto, un camion si è schiantato contro la sua auto parcheggiata, spingendola per centinaia di metri.
In seguito all’incidente, Maria Laura è entrata in coma. I suoi genitori, suo fratello minore e i suoi amici sono rimasti al suo capezzale, sperando in un miracolo.
Si è svegliata dopo 21 giorni, senza ricordare nulla di quello che era successo.
Non era più la stessa ragazza spensierata di prima. A parte le numerose fratture, l’intero lato destro del suo corpo, dall’occhio alla punta dei piedi, non rispondeva più. Ci sono voluti anni di fisioterapia, logopedia, psicoterapia e un’immensa determinazione affinché Maria Laura riuscisse ad alzarsi dal letto e a rimettersi in piedi.
Non si è mai ripresa completamente, l’incidente l’ha lasciata con problemi di linguaggio, problemi di equilibrio, difficoltà di movimento e coordinazione e difficoltà di memoria a breve termine. Mette sveglie e lascia post-it ovunque per rammentare quel che deve fare.
Senza il sostegno della sua famiglia e dei suoi amici, non ce l’avrebbe mai fatta. Ancora oggi, Maria Laura non riesce a capire cosa sia successo e come mai l’autista del camion non l’abbia vista.
La danza, un tempo fonte di gioia per Maria Laura, è diventata improvvisamente irraggiungibile a causa delle sue ferite. Invece di abbattersi e perdere la sua grinta, Maria Laura ha incanalato la sua rabbia nel raggiungimento di nuovi obiettivi.
E’ stata indirizzata all’arrampicata sportiva dalla struttura presso cui ha fatto riabilitazione, la “Casa dei Risvegli Luca De Nigris” , un nodo del percorso Bolognese (PDTA “Coma to Community”) per le gravi cerebrolesioni acquisite (GCA) specializzata per la fase riabilitativa delle condizioni a bassa responsività protratta (Stato Vegetativo e di Minima Coscienza) e per le gravi disabilità “a lento recupero”.
L’arrampicata non è stata amore a prima vista. Era estenuante e impegnativa, ben lontana dai movimenti controllati della sua fisioterapia. Eppure, per Maria Laura, l’arrampicata è diventata una potente metafora della vita: è faticosa, è difficile ed è piena di paradossi. La chiave, ha imparato, è lo sforzo persistente di rialzarsi, di analizzare il percorso da seguire e di muoversi con determinazione. Si tratta di impostare obiettivi ambiziosi ma raggiungibili. Maria Laura ha partecipato a numerose gare di arrampicata e ha recentemente vinto la sua prima tappa della Coppa Italia Paraclimbing a Bergamo. Lo sport è diventato uno strumento significativo, che la spinge in avanti e le infonde resilienza. Le ha anche insegnato il valore del lavoro di squadra e del sostegno reciproco e a condividere momenti di trionfo e occasionali battute d’arresto.
Pur essendo pienamente consapevole delle difficoltà che avrebbe dovuto  affrontare, non ha mai esitato di fronte alle opportunità offerte dalla sua  allenatrice di arrampicata paralimpica, Maria Letizia Grasso. Ha colto al volo le occasioni, tra cui l’invito a partecipare con noi a una settimana di arti marziali a Cesenatico nel 2021 e a una settimana di surf a Cesenatico nel 2023, insieme a un gruppo di altri giovani, ognuno con la propria sfida da affrontare.
Quando abbiamo incontrato Maria Laura nel 2021, aveva da poco ripreso a  camminare con il suo fedele “Gastone”, un bastone da passeggio a treppiede in legno che, all’inizio, l’accompagnava ovunque. Durante la settimana che abbiamo trascorso insieme a Cesenatico, ci ha spesso fatto venire i brividi con le buffe imprecazioni che le scappavano dette ogni volta che cadeva. E cadeva spesso!
Non ha mai voluto alcun aiuto per rialzarsi. Era determinata a farlo da sola, poiché il suo motto è “Barcollo ma non mollo!”.
Sta ancora studiando all’università e intende laurearsi. Nel frattempo, continua a viaggiare con gli amici e ad arrampicare come atleta paralimpica. Maria Laura si sta riprendendo in mano la sua vita e sta dando l’esempio a tutti noi di quanto si possa ottenere con determinazione e fiducia nelle proprie capacità.

Una storia di successo
Mario Rivoiro
Atleta surf paralimpico
Leggi la storia di Mario Rivoiro ...

Nel maggio 2023, Il Cassetto dei Sogni ha portato un gruppo di giovani con diversi tipi di disabilità (disabilità visiva, difficoltà motorie, lievi ritardi cognitivi, diabete) a provare un’esperienza di surf adattivo in Cantabria, in Spagna.
Nessuno di loro aveva mai surfato prima. C’è chi pratica l’arrampicata indoor, chi le arti marziali e chi ama camminare, ma nessuno di loro aveva mai pensato di salire su una tavola da surf e affrontare un mare agitato.
Il gruppo è partito aperto a nuove esperienze e, a dire il vero, un po’ spaventato.
Cinque ragazzi con disabilità, cinque accompagnatori (pronti a tutto!) e tre giovani adulti normodotati determinati a vivere al meglio questa nuova e diversa esperienza.
Quando siamo arrivati in Cantabria, abbiamo incontrato il gruppo spagnolo: otto giovani, di cui cinque con disabilità e tre senza, più cinque accompagnatori, tra i quali uno italiano e, in quanto non vedente , accompagnato dal suo splendido cane guida.
Mario Rivoiro, con il nome d’arte “Blind Reverendo”, è nato nel 1981 e ha perso l’uso della vista a causa di un glaucoma congenito all’età di otto anni. Anche se italiano, Mario vive a Barcellona da anni. Ha avuto una formazione musicale continua, attraverso la quale ha imparato a cantare e a suonare percussioni latine e africane, chitarra e pianoforte.
Mario è un esempio vivente di come superare gli ostacoli attraverso la musica. Usando ritmi e melodie, fonde stili come il reggae, il raggamuffin e il dub.
Trasmette la sua visione di un mondo pieno di sfide e di come affrontarle. Riunisce nozioni come l’impegno, la coscienza sociale, la gioia e il desiderio di godersi la vita. La sua miscela ritmica di musica è abbinata a testi sulle passioni, emozioni e illusioni di essere umani e trasmette un forte senso di giustizia sociale e di empowerment.
Mario ha girato l’Europa con la sua musica, esibendosi in innumerevoli festival e locali, e ha pubblicato quattro lavori: Letti di Note (2008); Voces (Blind Luck Label, 2012) con artisti internazionali del calibro di Macaco e Bunna degli Africa Unite, un EP intitolato Dippin’In (2015), e un album intitolato Searching The Waves (2019) sulla scia di un singolo omonimo. Mario ha anche girato il mondo ed esplorato musicalmente molti paesi, tra cui Senegal, Mali, Burkina Faso,  Argentina, Uruguay e Brasile, immergendosi in diversi stili musicali che hanno influenzato in modo unico le sue composizioni.
Nel suo studio di registrazione ‘Grammophonia’ a Barcellona, Mario produce per numerosi artisti ed è apparso in vari documentari. Organizza eventi e ha partecipato attivamente a una serie di progetti sociali e musicali, come “Look Inside by Bus”, un tour tra i migranti che vuole mettere al centro il lato umano e sociale dell’arte.
Mario è sempre stato appassionato di sport. Ha iniziato con il nuoto, dove ha raggiunto il livello agonistico e ha vinto il campionato italiano 2001 con la FIN (Federazione Italiana Nuoto), portando a casa una medaglia d’oro a rana e una di bronzo a crawl. Accanto al nuoto, Mario ha sempre fatto molta ginnastica, affiancato da insegnanti molto capaci che lo hanno incoraggiato a praticare sport fin dalla prima infanzia senza mai fermarsi. Nonostante la cecità, Mario aveva lo sport che gli scorreva nelle vene e amava gareggiare.
Il 22 marzo 2002, a seguito di un incidente stradale che gli ha procurato una frattura multipla al braccio e necessaria una protesi, Mario è stato costretto a lasciare il nuoto agonistico. Per i medici Mario non sarebbe stato nemmeno in grado di tornare a suonare.
Dopo la sua reazione iniziale di confusione, rabbia e sconforto, Mario, che ha sempre affrontato le sfide con determinazione, ha deciso che non si sarebbe arreso e che ce l’avrebbe fatta. La musica e lo sport erano la sua vita, e ci sarebbe
voluto più di uno stupido incidente per tenerlo lontano da loro.
Nonostante tutti i consigli e i pareri medici, Mario ha raccolto tutto il suo coraggio e la sua determinazione e ha iniziato la fisioterapia e l’arrampicata indoor. In  passato aveva già scalato ma all’aperto, su roccia, due o tre volte a settimane affrontando anche pareti impegnative. Mario non aveva mai scalato in parete artificiale ritenendo l’attività noiosa. Iniziare l’arrampicata sportiva in palestra per scopi riabilitativi è stata per lui una sfida e una piacevole scoperta.
Un passo dopo l’altro Mario inizia a riprendersi. Inizia di nuovo a muoversi con una discreta agilità, nonostante il dolore cronico che non lo abbandona mai.
Riprende anche a cantare, alternando momenti di alti e bassi e una latente depressione dovuta in parte alla condizione di disabilità, e in parte al dolore fisico costante.
Nel 2016 Mario scopre il surf e la sua vita cambia!
Mario scopre una passione smisurata per quell’adrenalina che prova cavalcando l’onda!
Per surfare meglio, ha dovuto cambiare stile di vita e la sua dieta. Ha iniziato a fare cardio e altri tipi di allenamenti, oltre ad allenarsi con bande elastiche ogni giorno. Per poter fare surf, Mario ha dovuto combattere il dolore fisico e nutrire la sua anima.
Con il suo medico di base e uno specialista in osteopatia e fisioterapia, Mario ha lavorato sulla sua postura per ridurre al minimo il dolore e ottenere la forza, la velocità, la potenza e l’agilità di cui aveva bisogno per gestire le onde e il surf.
Questa combinazione gli ha portato benessere e una significativa riduzione del dolore cronico.
Oggi Mario è stato selezionato per la nazionale italiana di surf paralimpico e ha al suo attivo sei gare (federali e non), in cui si è classificato 4° e 6°. Ora è anche un istruttore di surf adattato, e quando ci siamo incontrati in Spagna a maggio 2023, la sua presenza è stata fondamentale e i suoi metodi di insegnamento hanno fatto la differenza.
È ancora coinvolto nei progetti musicali della sua Associazione “Grammophonia”, ma è anche estremamente consapevole di quanto lo sport lo abbia aiutato ad affrontare le sue difficoltà. Tra i suoi obiettivi c’è ora quello di promuovere una cultura sportiva negli altri, e la sua recente scoperta dei progetti Erasmus+ e di tutte le possibilità che offrono gli ha aperto nuovi orizzonti.

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