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Progetto Erasmus+ n. n. 2019-3-IT03-KA105-017044

“S.T.A.Y. – Sport as a Tool for integration of Autistic Youngsters” – Lo Sport come strumento d’inclusione per giovani con autismo.

 

Dopo la sospensione di quasi 2 anni dovuta alla pandemia, dal 14 al 20 novembre 2021 la nostra Associazione, Il Cassetto dei Sogni (Associazione Sportiva Dilettantistica di Promozione Sociale che si occupa di giovani con fragilità), è finalmente riuscita ad organizzare la mobilità dei giovani del progetto “S.T.A.Y- Sport as a Tool for integration of Autistic Youngsters” (Lo sport come strumento d’integrazione dei giovani con autismo).

La prima sfida che abbiamo dovuto affrontare è stata quella di trovare una location adatta. Un posto in cui poter non solo soggiornare ma dove poter svolgere le attività previste, indicate nel progetto originario e approvate dalla Comunità Europea.

La location inizialmente individuata non era più utilizzabile a causa delle restrizioni pandemiche e dopo tanto cercare, ci è stata suggerito una struttura gestita dalla Suore Francescane a Fanano.

Ospiti presso la Casa di accoglienza “Venerabile Diomira”, siamo riusciti ad ospitare i 36 ragazzi dai 18 ai 30 anni provenienti da 5 diversi paesi europei (Italia, Bulgaria, Macedonia, Olanda e Turchia) in un ambiente ampio, pulito, sereno e molto confortevole!

I ragazzi, con culture, background e credi religiosi diversi, all’inizio erano perplessi all’idea di soggiornare in un convento.  Alcuni sorridevano dicendo che ….sembrava l’inizio di un film dell’orrore!

Per semplificare l’inizio della nostra settimana insieme… il giorno di arrivo dei partecipanti, domenica 14 novembre, non c’erano mezzi pubblici che raggiungevano la ridente località dell’Appennino Modenese…

Nessun problema… un gruppo di associati e simpatizzanti si sono resi disponibili ad accompagnare i gruppi mano a mano che arrivavano a Modena….buona parte dei quali è arrivata tra le 6 e le 7 di domenica mattina!!

Una volta giunti a destinazione, i ragazzi hanno dovuto ricredersi ed hanno ringraziato e apprezzato per gli ambienti ampi e luminosi, le tante camere e i numero servizi disponibile su ogni piano. La cucina industriale ha consentito ai cuochi di prepare manicaretti deliziosi e le “sorelle” (suore)….quasi invisibili e molto discrete, hanno incuriosito tutti i partecipanti che alla fine della settimana hanno chiesto di poter fare alcune foto con loro, per avere un ricordo di quello che, prima dell’arrivo, era il loro principale timore!!

Al nostro arrivo sono venuti a salutarci anche le forze dell’ordine con le quali ci eravamo coordinati, comunicando il nostro arrivo e le attività che avremmo svolto.

I giovani sono stati molto partecipativi, hanno collaborato a preparare gli spazi comuni e hanno svolto attività di integrazione e confronto sulla disabilità, convivendo nello stesso ambiente e condividendo le attività per una settimana.

Utilizzando la modalità didattica informale, tipica dei progetti Erasmus+, si è cercato di favorire l’integrazione e il confronto in un contesto naturale, svolgendo passeggiate ed escursioni all’aperto, attraverso la visione di cortometraggi, con la produzione di cartelloni e l’intervento di esperti sulle tematiche proposte con cui si sono svolti interessanti dibattiti e scambi di opinioni.

Durante la settimana i ragazzi si sono alternati nella gestione delle attività di cura dell’ambiente condiviso (pulizia e cucina), creando un nuovo contesto di confronto relativo alle attività quotidiane.

Dopo un’iniziale attività di conoscenza sono state svolte le seguenti attività:

  • Paure e Aspettative : tiriamole fuori e parliamone !;
  • Disabilità: diverso….ma da chi?;
  • Visione del cortometraggio “Il circo della Farfalla” (2009), relativo dibattito e creazione di cartelloni divisi in gruppi sul tema dell’accettazione;
  • Visione della serie “Atipycal” di Netflix, produzione che tratta i problemi adolescenziali di un giovane autistico e dibattito sulle dinamiche proposte;
  • Escursione e visita nel paese di Fanano: storia e cultura;
  • Escursione e visita dell’azienda agricola “I Rodi”: azienda famigliare specializzata nella produzione e lavorazione dei frutti selvatici aiutata da ragazzi con disabilità;
  • Incontro con Silvia Marchesini, responsabile dell’associazione “La Mongolfiera”, che si occupa dello sviluppo delle autonomie di giovani ragazzi autistici e con altre disabilità;
  • Incontro con Maria Letizia Grasso, tecnico di arrampicata sportiva e consigliera del comitato paraolimpico dell’Emilia Romagna: dopo un’iniziale presentazione, la parola è stata lasciata a due ragazzi con disabilità per parlare della loro esperienza;
  • Cena con i responsabili di una casa-famiglia che si occupa di minori stranieri non accompagnati. Oltre alla cena sono stati svolti giochi e balli con alcuni ragazzi della struttura e si è anche festeggiato il compleanno di un ragazzo autistico che vive nella casa-famiglia.
  • Serate interculturali: divisi in 2 gruppi, in due serate diverse, ogni partner ha avuto modo di presentare il proprio paese d’origine, con proiezione di video e presentando prodotti tipici locali, musiche e balli.
  • Escursione alle Cascate del Doccione e al rifugio “Taburri” durante la quale, in mezzo alla natura, i ragazzi hanno avuto modo di interagire, parlarsi, conoscersi e confrontarsi sugli argomenti trattati nei giorni precedenti.
  • Festa di comiato e consegna certificato Youth Pass.

Ogni attività è stata svolta in lingua inglese, lingua veicolare per tutti i pesi partecipanti al progetto. Le attività sono state discusse e rielaborate dai responsabili di ogni gruppo in base alle esigenze dei partecipanti.

L’esperienza è stata molto positiva per tutti, ha permesso un ampio confronto sul tema della disabilità e ampliato le conoscenze sugli strumenti utilizzati dai vari paesi per affrontare questa tematica.